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Due infortuni tipici del calciatore: lesione del legamento crociato e pubalgia

A colloquio con il dottor Giacomo Farì

La pratica di alcuni sport, come il calcio, lo sci, il basket e la pallavolo, impegnano in maniera importante gli arti inferiori: spesso, a farne le spese sono il ginocchio e la zona pubica.

Nel primo caso, traumi distorsivi diretti o indiretti che causano rotazioni forzate o un’eccessiva estensione del ginocchio possono provocare la rottura totale o parziale del legamento crociato anteriore. Questa tipologia di infortunio, tra l’altro, non avviene solo durante la pratica sportiva, ma è riscontrata frequentemente anche nella traumatologia stradale, soprattutto nei motociclisti (traumi da caduta).

Nel secondo caso, è la pubalgia che affligge il paziente, con dolori acuti che coinvolgono la sede pubica o la piega inguinale, allorché vengono eseguiti determinati movimenti.

Come riconoscere e affrontare i due infortuni? Ne parliamo con il dottor Giacomo Farì, medico specializzato in Medicina fisica e riabilitazione e direttore sanitario del Centro Dynamica, poliambulatorio medico dotato di piscina riabilitativa.

Dottor Farì, come si cura la lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio?

La lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio è certamente la più antipatica e la più frequente delle lesioni per i calciatori: essa è generata da un trauma indiretto, ovvero un movimento sbagliato nella naturale torsione del ginocchio. Nella stragrande maggioranza dei casi, questa lesione richiede un intervento chirurgico di riparazione da parte del chirurgo ortopedico.

Cosa avviene dopo l’intervento chirurgico?

Dopo l’intervento si apre una lunga fase di riabilitazione, che dura da 4 a 6 mesi, e che si conclude con la riatletizzazione, ovvero il ritorno in campo dell’atleta.

Come avviene il recupero dell’atleta nel Centro Dynamica?

Nel Centro Dynamica è presente un team composto da ortopedico, fisiatra, fisioterapista e kinesiologo, che si occupano di tutte le fasi riabilitative. Una volta terminato l’intervento chirurgico, infatti, il paziente viene preso in carico dal team, che pianifica un percorso riabilitativo personalizzato e avvia la persona alla riabilitazione individuale in palestra e in piscina, così da consentire un graduale e pieno recupero funzionale del ginocchio. Contestualmente, il nostro kinesiologo avvia l’atleta al recupero del gesto sportivo del calciatore, come dribbling, cambi di direzione rapidi, corsa e tanto altro: queste attività sono svolte in collaborazione con uno specialista laureato in Scienze motorie, che costituisce il personal trainer del nostro paziente. Se, infatti, con la riabilitazione si recupera la funzione basica del ginocchio, il personal trainer aiuta lo sportivo a recuperare i gesti di gioco.

Cos’è, invece, la pubalgia?

La pubalgia è anch’essa un’affezione molto frequente nei calciatori, soprattutto quando parliamo di sindrome retto-adduttoria. Quest’ultima consiste in una tendinopatia inserzionale dei muscoli adduttori della coscia o dei muscoli retti dell’addome ed è peraltro una patologia invalidante nei calciatori, perché impedisce loro di eseguire il gesto tecnico di passare palla con la parte interna del piede.

Come si cura la pubalgia?

Premesso che è una patologia spesso resistente alle terapie, diciamo subito che essa richiede un impegno terapeutico importante e una grande competenza nel trattarla. Canonicamente, da Dynamica si utilizzano la tecarterapia e le onde d’urto come terapia strumentale, mentre impieghiamo le infiltrazioni locali come terapia mininvasiva. Spesso, è necessario combinare entrambe le terapie, ma soprattutto, qualsiasi terapia deve sempre essere affiancata dalla rieducazione motoria, eseguita insieme al fisioterapista, che garantisce l’insieme di esercizi terapeutici e di posture specifiche che servono a consentire la guarigione piena e il ritorno all’attività sportiva.



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