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Psicoterapia, il benessere parte dalla prevenzione

A colloquio con la dottoressa Mariaserena Ferritto, psicologa e collaboratrice di Dynamica

Tre anni di pandemia hanno messo a dura prova le relazioni familiari e coniugali: le convivenze forzate all’interno delle mura domestiche hanno fatto emergere contrasti spesso insanabili, sia tra genitori e figli, sia tra marito e moglie. Basti pensare che nel 2021 sono aumentate le istanze di separazione (+36,4%) e di divorzio (+32,8%) rispetto all’anno precedente (dati Istat). Nervosismo, irritabilità e scarsa disponibilità al dialogo sono letteralmente lievitati in questi 3 anni pieni di restrizioni, laddove lo smart working ha costretto a portare in casa i problemi di lavoro, facendo però emergere anche questioni irrisolte e antecedenti l’avvento del Covid-19. Anche i rapporti di lunga durata non sono riusciti ad arginare la stanchezza e la frustrazione vissuta h24 in casa. Un malessere spesso sfociato in depressione, che ha coinvolto adulti, adolescenti e bambini con cifre preoccupanti.

E allora, occorre una riflessione seria sulla necessità di risolvere problemi seppelliti in una polveriera, per la quale il Covid è stato solo la miccia: la prevenzione e la terapia psicologica costituiscono lo strumento fondamentale per tornare a vivere con consapevolezza e serenità.

Ne parliamo con la dottoressa Mariaserena Ferritto, psicologa specializzanda psicoterapeuta in psicoterapia sistemico-relazionale, a supporto di bambini e adolescenti accompagnati dai genitori, di coppie e di individui maggiorenni.

Dottoressa Ferritto, cosa è accaduto alle coppie in questi ultimi 3 anni?

Prima del lockdown, le persone non avevano tempo per stare insieme, perché prese dalla frenesia di ogni giorno. Ma, con le restrizioni dovute al Covid, praticamente tutti sono stati costretti a stare chiusi in casa, abitando gli stessi spazi e condividendo intere giornate: sono così venute alla luce tutte quelle problematiche che prima non si vedevano, perché presi da altro. A prescindere dal Covid, la coppia molto spesso prova sensi di colpa e frustrazione per non essere riuscita ad adempiere ai compiti familiari e per tale motivo molte persone cercano di stare insieme nonostante le difficoltà. Da qui emergono conflitti che si ripercuotono sugli altri componenti della famiglia, i quali a loro volta possono manifestare il disagio che la coppia ha innescato.

Come risalire all’origine del problema di coppia?

Attraverso la narrazione della storia congiunta è possibile trovare le origini di sé e dell’altro nella coppia. Ciò succede in terapia, un campo neutro nel quale chi sta insieme riscopre le proprie origini, le proprie aspettative, le delusioni e i problemi.

Quanto incidono le dinamiche familiari sul benessere di bambini e adolescenti?

La famiglia è la prima agenzia educativa del bambino, funge da contenitore emotivo e fornisce i bisogni primari di accudimento. Nel momento in cui vi è un evento critico, automaticamente si respira aria di tensione, che si tende a riversare sui propri figli. I bambini possono manifestare comportamenti che costituiscono un campanello d’allarme, come per esempio fare la pipì a letto, mentre gli adolescenti possono rifugiarsi in comportamenti devianti, come l’assunzione di sostanze. A tal proposito, si consiglia di seguire una terapia di tipo familiare, in cui tutti i componenti sono protagonisti attivi della terapia.

Quanto incide, più in generale, la mentalità del luogo in cui si vive sull’approccio alla terapia psicologica?

La cultura influisce molto sul modo in cui ci rapportiamo nella società. In molti contesti sociali, chi va dallo psicologo viene percepito come una persona malata e che ha bisogno di aiuto, mentre occorrerebbe incominciare a considerare questo professionista come una figura sanitaria che previene l’emergere del disagio e della malattia, che promuove il benessere: è questo il primo passo per il cambiamento della società in cui viviamo. A tal proposito, per sensibilizzare e promuovere la salute psicologica, si organizzano giornate dedicate proprio a questo.

Quanto è importante per le professioni sanitarie (medici, infermieri, oss, assistenti sociali) fruire di un supporto psicologico?

Le professioni sanitarie, con la pandemia, hanno assunto una posizione di rilievo: tutti noi abbiamo affidato loro la tutela della nostra salute. Per queste figure il lavoro risulta in alcuni momenti molto frustrante, per una serie di motivi: pressioni dei pazienti e dei familiari, burn out, stress. Queste dinamiche sono molto spesso trascurate e si ripercuotono non solo sui contesti familiari, ma anche su quelli lavorativi. La figura dello psicologo nelle strutture sanitarie potrebbe essere essenziale per fornire il supporto giusto a queste professioni, ma anche alle famiglie che stanno lottando contro la malattia.

Immagine di Freepik


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